Sesa si rafforza in Europa: acquisisce il 60% dell’olandese Innofour




Ultim’ora news 7 marzo ore 14


Seconda acquisizione del 2025 per Sesa. La società, attiva nel settore digital technology e system integration per il segmento business, ha acquisito, attraverso la controllata Var Group, una partecipazione pari al 60% del capitale dell’olandese Innofour che si integrerà progressivamente nella business unit Var Industries, rafforzando così competenze e soluzioni software per il settore engineering sul mercato europeo. L’operazione, dopo le 12 del 2024, le 13 del 2023 e le 18 del 2022, è stata realizzata sulla base di criteri di valutazione coerenti con quelli generalmente adottati da Sesa, quindi a 5 volte l’ebitda medio della società target. Il gruppo continua così ad alimentare il proprio percorso di crescita, sia in termini di risorse che di competenze digitali, attraverso M&A industriali bolt-on.

Chi è e cosa fa l’olandese InnoFour

InnoFour, fondata nel 2008 con sede ad Almelo in Olanda e attività operative a Stoccolma, Lund (Svezia) e Stravanger (Norvegia), è specializzata in soluzioni software per la progettazione elettronica, la simulazione e la progettazione ingegneristica, nonché servizi ingegneristici nel campo dei computational fluid dynamics e dei software di gestione del ciclo di vita delle applicazioni. Ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi pari 6 milioni e un ebitda margin del 10%, è partner di Siemens Plm Software e opera con un customer set di 250 clienti enterprise internazionali engineering intensive con sede in Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda.

Integrazione con la business unit Var Industries

L’operazione consente a Var Group di estendere la sua presenza nel Benelux e in Scandinavia, confermando la strategia di internazionalizzazione a supporto della digitalizzazione delle imprese. Più in dettaglio, la controllata di Sesa integrerà Innofour nella propria business unit Var Industries, costituita nel 2017 con l’acquisizione di Tech Value e arricchita con le successive integrazioni nel febbraio 2019 di Pbu Cad-Systeme GmbH e nel maggio 2021 di Cadlog Group con ricavi annuali per 65 milioni, di cui il 50% sui mercati esteri. I soci fondatori e managing partner di Innofour, Peter Bakker, Jaap Schuurman, Rick Stroot e Bas Hassink, continueranno a essere coinvolti nella gestione del gruppo.

Fatturato a 65 milioni in Europa entro aprile

«Grazie alla business combination con InnoFour, estendiamo la nostra presenza a nuove e strategiche aree di mercato, consolidando il nostro ruolo di partner digitale dei distretti produttivi europei e accelerando la trasformazione delle imprese manifatturiere engineering intensive», hanno sottolineato Francesca Moriani, ceo di Var Group e Filippo D’Agata, Head of Var Industries di Var Group.

Con quest’operazione, hanno aggiunto, «rafforziamo il nostro polo europeo di digital engineering a supporto della progettazione industriale, avvalendoci delle tecnologie più innovative per offrire soluzioni sempre più evolute. Grazie alla partnership industriale con InnoFour, faremo crescere la nostra organizzazione, a supporto della digitalizzazione delle imprese produttive, che conterà oltre 200 professionisti e un fatturato di circa 65 milioni di euro nei principali Paesi europei, nell’anno fiscale che si concluderà il 30 aprile 2025».

«Aggiungendo competenze e soluzioni innovative come l’application Lifecycle Management ed estendendo la nostra presenza in nuovi mercati, aspiriamo a rafforzare le competenze digitali e a sviluppare soluzioni innovative che supportino le imprese engineering intensive dei principali distretti europei e internazionali», hanno aggiunto Peter Bakker, Jaap Schuurman, Rick Stroot e Bas Hassink, fondatori e managing partners di InnoFour.

«La business combination si inserisce nel percorso di trasformazione industriale del gruppo sempre più orientato a consulenza, piattaforme digitali e tecnologie innovative, lungo le principali direttrici di evoluzione quali digitalizzazione dei processi, AI, cybersecutity, con obiettivi di generazione di valore sostenibile e di lungo termine per gli stakeholder», ha commentato anche il ceo di Sesa, Alessandro Fabbroni.

Il titolo in borsa

Sesa dovrebbe riportare i risultati del terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2025 (novembre-gennaio) il prossimo 13 marzo. «Nel trimestre ci aspettiamo che l’azienda registri vendite totali pari a 959 milioni di euro, in crescita del 5% su base annua (+1% su base annua organica), in miglioramento rispetto al calo organico dell’11% registrato nel secondo trimestre, sostenuto dalla normalizzazione del segmento digitale green e dal proseguimento del momentum positivo dei segmenti Ssi/business services», afferma Mediobanca Research.

L’ebitda è atteso a 69,4 milioni, in aumento del 4% su base annua, con un margine del 7,2% (-10bps su base annua) a causa del mix di business. Mentre l’utile netto rettificato è previsto a 30,2 milioni, in calo del 2% su base annua. «Ci attendiamo che il terzo trimestre evidenzi un miglioramento sequenziale del trend dei ricavi, con una crescita organica che dovrebbe tornare in territorio positivo e il contributo derivante dal consolidamento di GreenSun», precisa la banca d’affari. «Questo dovrebbe mettere l’azienda sulla buona strada per rispettare la guidance per l’anno fiscale 2025, guidance che prevede una crescita pro-forma delle vendite mid-single-digit e un aumento low-single-digit dell’utile netto rettificato. Ribadiamo il rating outperform e il target price a 130 euro sul titolo» che a Piazza Affari perde il 2,15% a 68,3 euro. Negli ultimi tre mesi ha lasciato sul terreno il 15% del suo valore e in un anno il 38% circa. (riproduzione riservata)



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