DAZI USA ACCIAIO E ALLUMINIO


Dal 12 marzo sono entrate in vigore le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati, che si aggiungono a quelle adottate nel 2018, successivamente modificate nel 2020, e ripristinate portando il dazio aggiuntivo per l’alluminio e derivati dal 10% al 25%, estendendo per entrambi i comparti il campo di applicazione ed eliminando deroghe ed eccezioni, salvo per i prodotti la cui materia prima sia stata fusa e colata (“melted and poured”) negli USA.

I dazi americani vengono adottati sulla base di norme per la sicurezza nazionale (Sez. 232 Trade Expansion Act 1962) si riferiscono all’elenco di voci doganali riportato nei file allegati (NB. La nomenclatura combinata è quella americana (HTS – Harmonized Tariffs Schedule)).

La Commissione europea, che ha prontamente reagito annunciando contro-misure adottate nell’ambito del Regolamento 654/2014 c.d. “Enforcement Regulation”, calcola che i dazi americani del 2018-2020, ieri ripristinati, impattino su circa 8 miliardi di euro di esportazioni europee, mentre quelli aggiunti da ieri su ulteriori 18 miliardi. Complessivamente, quindi, le contromisure mireranno a compensare il danno subito per circa 26 miliardi di euro e si articoleranno in due momenti: i) a partire dal 1° aprile, riattivando dazi per 8 miliardi di euro sugli elenchi di beni e prodotti importati dagli USA definiti nel 2018-2020; ii) dal 13 aprile con un ulteriore elenco di beni e prodotti importati dagli USA per un valore di circa 18 miliardi di euro.

Su quest’ultimo elenco, è in corso una consultazione pubblica aperta a “chiunque sia colpito dalle misure americane e da quelle della possibile risposta della UE” che si concluderà il 26 marzo. La consultazione, alla quale le imprese sono invitate a partecipare, è raggiungibile a questo link: Information gathering notice under Regulation (EU) No 654/2014 on the new US tariffs on steel and aluminium products, and possible EU rebalancing measures in response – European Commission. Il questionario, al quale si può rispondere anche in italiano, oltre alle generalità identificative e di riferimento del rispondente, chiede di indicare le voci doganali ritenute sensibili, offre la possibilità di fornire commenti (anche sugli effetti delle misure americane) e di accludere dati e informazioni a supporto delle sensibilità indicate.

Secondo la Commissione europea l’elenco è stato definito in maniera mirata ed accurata per limitare l’impatto sulle produzioni europee, tenendo presente la disponibilità di tali beni e prodotti all’interno del mercato Ue e/o di approvvigionamenti alternativi.  Esso contiene oltre 1.700 codici doganali a 8 cifre suscettibili di divenire oggetto di contro-misure europee, verosimilmente con dazi speculari (25%). Fra i settori contemplati: agricolo, ortofrutticolo, alimentare, preparazioni alimentari, bevande, vini, alcolici, minerali, chimico, plastica, accessori, pellami, calzature, legno, arredo, carta, vetro, tessile, abbigliamento, macchinari, parti di macchine, bicilette, motocicli, elettrodomestici, siderurgico, metallurgico.

Dal 2 aprile è atteso un ulteriore  passaggio con l’adozione da parte USA dei dazi c.d. “reciproci”, a cui è verosimile che seguiranno contro misure di Bruxelles.

 

Rif.

Alessandro Coppi – Tel. 0577 2571 – e-mail a.coppi@confindustriatoscanasud.it

 

Acciaio e Alluminio_modifiche_dazi_2020

Acciaio_dazi_2018

Acciaio_dazi_2025 (Annex_I)

Alluminio_dazi_2018

Alluminio_dazi_2025 (Annex_II)





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