Farmaceutica, aziende italiane centrali per la crescita del Made in Italy. Il Rapporto


Pharma

17 Marzo 2025

L’industria farmaceutica italiana è uno dei settori trainanti del made in Italy e le Fab13 confermano la loro centralità nell’innovazione, nella ricerca e nella crescita economica del Paese. Lo evidenzia l’ultimo Rapporto di Fondazione Edison 


L’industria farmaceutica italiana è uno dei settori trainanti del made in Italy e le Fab13 – che includono Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon – confermano la loro centralità nell’innovazione, nella ricerca e nella crescita economica del Paese. Lo evidenzia l’ultimo Rapporto di Fondazione Edison presentato a Milano e dedicato alle storiche multinazionali a capitale italiano nella farmaceutica. Parte di Farmindustria, queste imprese hanno registrato un fatturato complessivo di 16,8 mld dei quali 12,8 mld realizzati sul mercato estero, con le vendite all’estero che rappresentano il 76% del fatturato totale e il 100% della crescita degli ultimi 5 anni. Le Fab13 contano 67 siti produttivi e 43 centri di ricerca e sviluppo distribuiti nel mondo ma in Italia le vendite interne, al contrario di quanto accade sui mercati esteri, risultano stazionarie.

“Questo gruppo di 13 imprese – ha dichiarato Marco Fortis, vicepresidente e coordinatore Fondazione Edison – ha superato i 16 miliardi di volume di affari, trainato dal fatturato estero e in particolar modo dalle esportazioni, che ammontano a 6,2 miliardi nel 2023. Il valore della produzione italiana delle Fab13 che viene esportata è superiore all’export totale dell’Italia in India (5,2 miliardi) e non molto distante dall’export totale dell’Italia in Giappone (8 miliardi). L’incremento delle esportazioni delle Fab13 nel 2023 pari a +1 miliardo da solo ha compensato oltre 1/3 del calo dell’export complessivo italiano di tutti i prodotti verso la Germania -2,8 miliardi”.

Nel 2023 le Fab13 hanno investito 3,4 mld di cui oltre un miliardo destinato alla Ricerca & Sviluppo, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Un impegno significativo è stato dedicato anche alle acquisizioni internazionali, con un investimento di 1,7 miliardi per rafforzare il portafoglio prodotti e l’accesso ai mercati esteri. Sono oltre 47.000 le persone che oggi lavorano nel comparto, di cui quasi 15.000 in Italia – circa il 22% degli addetti dell’intera industria farmaceutica – con una crescita del 3% rispetto all’anno precedente. ‘I dati del Rapporto di Fondazione Edison ci confermano che le Fab 13 sono oggi un motore strategico dell’industria farmaceutica italiana – dichiara il presidente delle Fab13 Alberto Chiesi -. È dunque più che mai necessario consolidare la nostra competitività globale e continuare a generare valore per il Paese: abbiamo bisogno che le istituzioni siano al nostro fianco, il che non va inteso come sostegno economico ma nell’evitare di introdurre scelte normative che pregiudichino l’efficienza competitiva’.

Tra le richieste, una maggiore comunicazione con i decisori, un sistema normativo più chiaro e stabile che favorisca gli investimenti e riduca la burocrazia, il rafforzamento della tutela brevettuale per proteggere l’innovazione e attrarre nuovi investimenti in ricerca e la riduzione della pressione fiscale con la creazione di incentivi per rendere l’Italia un hub di riferimento. È stato inoltre sottolineato il bisogno di sostenere la ricerca sui farmaci orfani e sulle terapie innovative, di migliorare la sinergia tra università e imprese per formare e trattenere talenti nel settore scientifico e di semplificare le procedure di approvazione e accesso ai farmaci, con particolare attenzione alla riduzione delle disomogeneità regionali.

TAG: AZIENDE


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