Falsi documenti per ottenere aiuti Covid. La Guardia di finanza di Pisa ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip per beni del valore di oltre 950mila euro, corrispondente all’importo di un finanziamento a valere sul Fondo di Garanzia Pmi Covid 19 a un’azienda di San Miniato per «aiuti sotto forma di garanzia sui prestiti – Misure Temporanee».
L’incentivo, introdotto durante il periodo emergenziale dal dl noto come decreto Liquidità, era riservato alle imprese che intendessero effettuare investimenti in beni mobili ed immobili, quali beni strumentali all’attività d’impresa e per il fabbisogno di liquidità connesso ad un progetto di sviluppo per la propria attività e/o al rafforzamento della propria capacità produttiva.
L’indagine è nata da una precedente attività amministrativa nei confronti di un’azienda operante nel settore del commercio all’ingrosso di cuoio e pelli, culminata con la segnalazione alla procura del suo legale rappresentante per le ipotesi di frode fiscale, quali l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, emesse da fornitori compiacenti ed aver frodato il fisco per ingenti somme di danaro, rilevate da approfondite indagini finanziarie. Le successive attività di controllo effettuate hanno consentito di accertare che l’impresa sanminiatese ha presentato il Bilancio di esercizio relativo all’annualità 2019 attestante dati non veritieri ed artefatti circa i reali ricavi e/o utili aziendali al fine di ottenere la garanzia prevista, e ha fornito alle banche erogatrici informazioni false Denuncia per il legale rappresentante dell’azienda, un cittadino italiano di 68 anni, residente a Grumo Nevano (Na), per l’ipotesi di malversazione, nonché dell’impresa per la responsabilità amministrativa dell’Ente ex D. Lgs. 231/2001.
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