Le domande possono essere effettuate dall’8 aprile attraverso la piattaforma gestita da Invitalia
I cittadini potranno ottenere fino a 8.000 euro per l’acquisto di massimo due motori, mentre le aziende che utilizzano natanti per attività commerciali, sportive o sociali potranno ricevere fino a 50.000 euro. Il contributo a fondo perduto coprirà fino al 50% delle spese ammissibili.
Nel dettaglio, sono previsti 2.000 euro per ogni motore fuoribordo con batteria integrata (da 0,5 a 12 Kw) e 10.000 euro per propulsori con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD.
Sul fronte documentale, è necessario presentare la licenza di navigazione per le imbarcazioni da diporto registrate nell’Archivio telematico centrale (ATCN) oppure la Dichiarazione di costruzione o importazione (DCI) per i natanti da diporto. Resta da capire come ci si dovrà regolare nel caso non si disponga di DCI; è il caso di tutti i natanti non marcati CE. Bisognerà far intervenire un ente notificato come per la famose targa per navigare all’estero di cui ancora non si vedono i risultati?
Per ottenere il finanziamento è inoltre richiesto un preventivo di spesa che attesti il costo della sostituzione del motore e dell’eventuale pacco batterie. La richiesta va preesentata entro 180 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di concessione ed è necessario allegare le fatture quietanzate con indicazione del codice CUP, la documentazione attestante l’avvenuto pagamento, la dichiarazione del rivenditore sull’avvenuto ritiro del motore endotermico da rottamare e la dichiarazione del rivenditore sulla conformità del motore elettrico ai requisiti.
È importante sottolineare che le spese devono essere sostenute successivamente alla data di pubblicazione del provvedimento di concessione e che l’erogazione avviene entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta completa e corretta.
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