“Spostare risorse da Transizione 5.0 all’autoproduzione”


“La priorità delle piccole imprese è abbassare il costo dell’energia che è molto più alto rispetto ai principali paesi europei ed è ingiustificato”. È quanto ha sottolineato il Presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, intervenendo al dibattito che si è svolto a Roma, promosso da “Rigenerazione democratica”.

Davanti alla segretaria del Pd Elly Schlein, all’ex commissario europeo Paolo Gentiloni, Costantini si è soffermato sul tema delle bollette e sulle azioni da intraprendere per abbassare i costi energetici. Il Presidente CNA ha lanciato una proposta per sfruttare in modo efficiente le risorse del programma RepowerEu. “Transizione 5.0 è una misura alla quale abbiamo contribuito ma rischia di naufragare. Su 6,3 miliardi di dotazione da spendere entro fine anno sono stati impegnati 500 milioni. Da tempo abbiamo segnalato la complessità delle procedure e nonostante alcuni interventi la situazione non migliora”.

Al riguardo Costantini ha proposto di spostare risorse da Transizione 5.0 al fondo per i contributi all’autoproduzione da fonti rinnovabili. “Noi proponiamo di rafforzare il fondo per l’autoproduzione che dispone di 320 milioni ma che ancora non è operativo per la mancanza del decreto attuativo. Spostare almeno un miliardo per sostenere l’installazione di piccoli impianti da fonti rinnovabili. Una misura molto più semplice rispetto a Transizione 5.0 ma con evidenti benefici per far abbassare il costo dell’energia”.

Sempre sul tema bollette, Costantini ha sottolineato che il mercato non funziona in modo ottimale. “Oggi le quotazioni del gas alla borsa di Amsterdam sono inferiori di quasi l’80% rispetto all’estate del 2022. Il Pun (prezzo dell’energia all’ingrosso) nello stesso periodo è sceso del 75%. Questa riduzione però non si trasferisce su famiglie e imprese che stanno pagando l’energia soltanto il 15% in meno rispetto ai picchi di tre anni fa. Questi numeri ci dicono una cosa molto semplice: serve molta più concorrenza sul mercato offerta. La liberalizzazione non ha funzionato. Ed è difficile competere con spagnoli e francesi che pagano l’energia la metà rispetto alle nostre imprese”. E serve più che mai un mercato unico dell’energia.

Il Presidente CNA ha ribadito inoltre la contrarietà all’obbligo delle polizze contro gli eventi catastrofali. “Non è ancora chiaro cosa assicurare – ha detto – ci sono molti dubbi e perplessità su una misura che rappresenta una grave mancanza di rispetto verso le imprese”.

Poi il tema burocrazia, non solo italiana ma anche a livello europeo. “Abbiamo realizzato il primo progetto per l’artigianato in Europa per i corridoi professionali – ha ricordato – per rispondere alla carenza di personale ma dopo due anni siamo ancora in attesa di partire”.





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