“Accelerare sulle rinnovabili e investire in flessibilità e reti”



Home > Policy > Policy Italia > Draghi: “Accelerare sulle rinnovabili e investire in flessibilità e reti”. Per rilancio competitività in Europa: “Ridurre bollette per imprese e famiglie”

 L’ex Premier italiano in audizione al Senato illustra ai parlamentari italiani il suo Rapporto sul futuro della competitività in Europa. Il costo dell’energia è uno dei temi centrali. Prezzi del gas e dell’elettricità troppo alti. In Italia tariffazione energetica tra le più alte in Europa. Uno stato di cose che danneggia le aziende oltre che i consumatori. Avanti con le rinnovabili, ma soprattutto accelerare sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia rinnovabile e nucleare da quello dell’energia fossile. Le proposte per l’Italia.

Mario Draghi in audizione al Senato il video

Prezzi del gas e dell’elettricità troppo alti

Negli ultimi mesi, il tema del costo dell’energia in Europa è tornato al centro del dibattito economico e politico. In occasione della sua audizione al Senato, Mario Draghi, ex Presidente del Consiglio e della Banca Centrale Europea, ha illustrato il suo Rapporto sul futuro della competitività europea, mettendo in evidenza il peso che la voce “energia” ha sulle prospettive di crescita del continente.

Secondo Draghi, la situazione attuale vede un’Europa schiacciata da costi energetici ben superiori a quelli di altri concorrenti globali, con un impatto diretto sulla produttività e sulla sopravvivenza delle imprese. “In Europa, tra settembre e febbraio, il prezzo del gas naturale all’ingrosso è aumentato in media di oltre il 40%, con punte di oltre il 65%”, ha dichiarato l’ex Premier italiano, sottolineando come il problema si rifletta anche sui prezzi dell’elettricità, che “continuano a essere 2-3 volte più alti rispetto a quelli degli Stati Uniti”.

In Italia va peggio che Francis, Spagna e Germania

La situazione è ancora più complessa in Italia, dove le tariffe energetiche risultano tra le più alte d’Europa. “Nel 2024, il costo dell’elettricità all’ingrosso in Italia è stato superiore dell’87% rispetto a quello francese, del 70% rispetto a quello spagnolo e del 38% rispetto a quello tedesco”, ha sottolineato Draghi. Una situazione simile si osserva anche per il gas, con un divario significativo rispetto agli altri Paesi europei.

Oltre ai prezzi di mercato, in Italia pesa una tassazione tra le più elevate del continente. “Nel primo semestre del 2024, l’Italia risultava il secondo Paese europeo con il più alto livello di imposizione e prelievi non recuperabili per i consumatori elettrici non domestici”, ha spiegato Draghi, evidenziando il peso fiscale come ulteriore ostacolo alla competitività delle imprese italiane.

Un freno all’innovazione e allo sviluppo industriale

L’alto costo dell’energia non rappresenta solo un problema per le aziende esistenti, ma anche un freno allo sviluppo di nuove tecnologie e settori emergenti. “Costi dell’energia così alti pongono le aziende – europee e italiane in particolare – in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri”, ha avvertito Draghi, facendo riferimento a settori strategici come i data center, che richiedono elevati consumi energetici per operare in modo efficiente.

Il rischio, secondo Draghi, è che l’Europa perda la corsa alle nuove tecnologie a vantaggio di Paesi con costi energetici più bassi, come gli Stati Uniti o la Cina. Per invertire la tendenza, è necessario intervenire rapidamente con politiche di sostegno mirate e una strategia energetica più efficace.

Le proposte

Draghi ha avanzato diverse proposte concrete per affrontare il problema, sia a livello europeo che nazionale. Sul fronte del gas naturale, l’ex premier ha sottolineato la necessità di sfruttare meglio il potere di acquisto dell’Europa, dato che il continente è il maggiore consumatore al mondo di gas. “Possiamo coordinare meglio la domanda di gas tra Paesi, ad esempio anche riempiendo gli stoccaggi con flessibilità in modo da evitare l’irrigidimento della domanda complessiva”, ha suggerito.

Un altro punto critico riguarda la trasparenza del mercato. Draghi ha denunciato che gran parte delle transazioni finanziarie legate al gas sono concentrate in poche società senza una sufficiente vigilanza. La Commissione europea ha già fatto proposte sostanziali per rafforzare la supervisione dei mercati energetici e finanziari con il Clean Industrial Deal e la Gas Market Task Force, ma, secondo Draghi, “è fondamentale una rapida attuazione dei provvedimenti”.

La necessità di una riforma del mercato elettrico

Anche nel mercato dell’elettricità sono necessari cambiamenti strutturali. “I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da come si forma il prezzo”, ha spiegato Draghi, ricordando che, sebbene il gas rappresenti solo il 20% del mix di generazione elettrica in Europa, ha determinato il prezzo dell’elettricità per oltre il 60% del tempo nel 2022. In Italia, questa percentuale ha raggiunto il 90%.

Per risolvere questa distorsione, Draghi propone di accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili e di investire in flessibilità e reti. Un passaggio cruciale sarà il disaccoppiamento del prezzo dell’energia rinnovabile e nucleare da quello dell’energia fossile, per evitare che il costo elevato del gas continui a influenzare eccessivamente il mercato elettrico.

Le azioni immediate per l’Italia

Mentre l’Europa lavora su riforme strutturali, Draghi ha indicato alcune misure che l’Italia può adottare immediatamente per ridurre i costi dell’energia:

  • Accelerare le autorizzazioni per i nuovi impianti rinnovabili, dato che “in Italia sono disponibili decine di gigawatt di impianti rinnovabili in attesa di autorizzazione o di contrattualizzazione”.
  • Slegare la remunerazione delle rinnovabili dal gas, adottando strumenti come i Contratti per Differenza (CfD) e promuovendo i Power Purchasing Agreements (PPA) per incentivare la produzione di energia pulita a prezzi più competitivi.

Il messaggio di Draghi è chiaro: l’Europa e l’Italia non possono più permettersi di ignorare il problema del costo dell’energia. Senza interventi rapidi e strutturali, il rischio è di perdere competitività a livello globale e di compromettere la transizione energetica. “I cittadini ci stanno dicendo che sono stanchi di aspettare”, ha affermato Draghi, indicando la necessità di azioni immediate per garantire un’energia più accessibile e sostenibile per famiglie e imprese.



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