coop agricole bracciati stimano 4 milioni di danni in 6 mesi


Da settembre 2024 a marzo 2025 fino a 700 mm di acqua: i terreni sono saturi fino a 80 cm di profondità, rendendo impossibili o molto difficili le lavorazioni, mandando a male le colture presenti e compromettendo la struttura del suolo

Sui terreni delle sette Cooperative agricole braccianti (Cab) della provincia di Ravenna negli ultimi sei mesi sono piovuti 700 mm: troppa per le coltivazioni e il danno stimato è di circa 4 milioni di euro, il 16 percento in meno di produzione lorda vendibile del gruppo. Diverse centinaia di ettari rimarranno incolti nel 2025. Il patrimonio delle 7 Cab è di circa 12mila ettari su cui lavorano più di 600 persone.

L’eccesso di pioggia, che perdura ormai dall’autunno dell’anno scorso, genera impraticabilità, totale o parziale, e asfissia dei terreni oltre all’innalzamento eccessivo della falda idrica. Le piogge del weekend 12-14 marzo hanno aggravato un quadro già critico, che si inserisce in un’emergenza mai realmente rientrata dalle alluvioni 2023 e 2024. L’accumulo di acqua ha saturato i terreni delle cooperative fino a 80 cm di profondità, rendendo impossibili o molto difficili le lavorazioni, mandando a male le colture presenti e compromettendo la struttura del suolo.

Tra le coltivazioni più colpite: colture da seme, pomodoro, patate, grano tenero e duro, orzo, cipolla, bietola, coriandolo, bietola, erba medica, vivai fragola e asparago, pisello su circa il 25 percento dei terreni delle Cab.

Le attività agricole sono rallentate per le pessime condizioni dei terreni, come le operazioni per la fertilizzazione, con costi aggiuntivi ancora difficili da quantificare, legati anche all’eventuale risemina di altre colture in sostituzione di quelle andate a male o non germinate e alla minor produzione di quelle seminate o in previsione di semina.

Stefano Patrizi, presidente di Promosagri, società cooperativa di consulenza agronomica associata a Legacoop Romagna, si fa portavoce delle Cab: «Chiediamo con urgenza la liquidazione dei danni, ancora pendente, delle alluvioni 2023 e 2024 a partire dai sistemi Agricat e Sfinge, l’attivazione dello Stato di crisi per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna, un’ulteriore sospensione delle rate dei mutui e misure di sostegno per il ripristino della coltivabilità dei terreni».

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