Tenute Evaristiano, un grande progetto sostenibile per i giovani della Sardegna


di Luigi Casari

Tenute Evaristiano non è solo una cantina, ma un progetto sociale nato per offrire opportunità ai giovani della Sardegna. Il rispetto per la terra e per l’uomo sono i valori imprescindibili su cui si fonda questa realtà. Tutti i vigneti sono coltivati con metodi sostenibili e certificati biologici, garantendo un approccio produttivo etico e responsabile.

La Cantina Evaristiano fa parte della comunità degli Evaristiani, un’organizzazione che da anni offre sostegno a persone in difficoltà. Tra le loro attività c’è la gestione di vigneti storici nel Sinis, a pochi passi dal mare, che nel tempo hanno rischiato di scomparire a causa delle difficoltà nel mantenere la produzione al passo con le moderne esigenze di mercato.

Siamo andati alla scoperta di questa straordinaria realtà che unisce solidarietà, impegno civico, produzione di qualità e attenzione per l’ambiente grazie al progetto Sardinia Food Awards che include servizi e gestione comunicazione per le aziende del territorio e che per questa occasione ha organizzato per conto del progetto Sinis wines un press trip accompagnato direttamente da Donato Ala Giordano giornalista e ideatore dei Sardinia Food Awards.

Un impegno per la comunità e il territorio

Il progetto si inserisce in una visione più ampia che unisce tradizione e innovazione, con l’obiettivo di creare un modello virtuoso di sviluppo per il territorio. I ragazzi accolti nella Comunità Evaristiana, da sempre impegnata nel rispondere alle esigenze sociali, hanno un ruolo centrale nella filiera produttiva. La loro partecipazione alle attività agricole non solo stimola la crescita personale, ma rafforza il legame con la terra e le sue risorse.

Una storia che affonda le radici nel passato

Le origini di Tenute Evaristiano risalgono agli anni venti, quando Padre Evaristo Madeddu e sua moglie Beniamina Piredda fondarono la Compagnia del Sacro Cuore. La loro missione era fornire un’educazione e un’opportunità di lavoro ai giovani in difficoltà. Da allora, questa visione si è evoluta, dando vita a una cantina che combina eccellenza vitivinicola e impegno sociale.

Oggi, la tenuta si estende su oltre cento ettari, con venti ettari di vigneti distribuiti tra il Sinis, il Medio-Campidano e la piana di Cagliari, dove tutto ebbe inizio. La sede operativa si trova a Putzu Idu, sulla costa occidentale della Sardegna, un territorio ricco di storia e mitologia che conferisce un carattere unico ai vini prodotti.

Il rapporto con Sa Marigosa

Il rapporto tra Cantina Evaristiano e Sa Marigosa nasce da un connubio tra solidarietà e valorizzazione del territorio. Sa Marigosa, azienda leader nel settore ortofrutticolo e della trasformazione di prodotti sott’olio, che ha deciso di intervenire per garantire continuità alla cantina e i suoi vini. Grazie al suo supporto, l’attività vitivinicola degli Evaristiani ha trovato una nuova opportunità di crescita e continuità, garantendo così la sopravvivenza di una tradizione che affonda le radici negli anni Venti, quando fu fondata da Evaristo Madeddu e Beniamina Piredda.

Una collaborazione dimostra come un’azienda solida possa fare la differenza non solo a livello economico, ma anche sociale, aiutando realtà più fragili a mantenere vive le proprie attività e il proprio ruolo nella comunità.

Un terroir d’eccellenza

La Sardegna – è noto – è un’isola dalla straordinaria biodiversità e Tenute Evaristiano sfrutta al meglio le peculiarità del suo terroir. Il clima mite, la composizione del suolo e la presenza costante del vento di Maestrale creano condizioni ideali per la viticoltura. I vigneti, immersi in un paesaggio incontaminato, beneficiano di una combinazione unica di fattori naturali che donano ai vini aromi intensi e una struttura equilibrata.

La vicinanza al mare garantisce escursioni termiche significative tra il giorno e la notte, contribuendo alla concentrazione aromatica delle uve. I terreni, prevalentemente sabbiosi con stratificazioni calcaree, offrono una base perfetta per la produzione di vini bianchi freschi e minerali, mentre le aree più generose permettono di ottenere rossi strutturati e corposi.

Un’agricoltura biologica per il futuro

Tenute Evaristiano ha scelto di praticare un’agricoltura biologica, rispettando i cicli naturali e riducendo al minimo l’impatto ambientale. La produzione è incentrata sull’uso esclusivo di prodotti naturali e su un’attenta gestione delle risorse, nel pieno rispetto dell’ecosistema.

La coltivazione del vigneto biologico si basa su tre fasi fondamentali:

  • Gestione del suolo e controllo delle infestanti, attraverso tecniche agronomiche che evitano l’uso di erbicidi chimici.
  • Fertilizzazione e nutrizione delle piante, con l’impiego di concimi organici e metodi naturali.
  • Lotta agli agenti patogeni, attraverso strategie di prevenzione che escludono sostanze chimiche dannose.

L’attenzione alla sostenibilità non è solo una scelta produttiva, ma una vera e propria filosofia che guida ogni aspetto dell’attività aziendale. “L’ambiente non è una moda, né una tendenza, ma un valore irrinunciabile”, affermano i responsabili della tenuta.

Un modello di inclusione e crescita

Oltre alla produzione di vino, Tenute Evaristiano si distingue per il suo forte impatto sociale. La comunità accoglie giovani in difficoltà offrendo loro formazione e opportunità di crescita professionale. Il lavoro nei vigneti diventa così un mezzo per costruire un futuro migliore, promuovendo valori di solidarietà e collaborazione.

Grazie a questa visione, la cantina non è solo un’eccellenza vitivinicola, ma un esempio concreto di come un’impresa possa contribuire allo sviluppo del territorio e al benessere della comunità. Il vino diventa così un simbolo di rinascita e speranza, frutto di un percorso che unisce tradizione, innovazione e impegno sociale.

Luigi Casari



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