Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, riferiti al 2023, le irregolarità individuate nelle cessioni e negli sconti in fattura di tutte le detrazioni edilizie sulla casa (tra i quali superbonus ed ecobonus) si sarebbero aggirate intorno al 58% per un ammontare complessivo di crediti d’imposta irregolari pari a 9 miliardi.
Per questo motivo nel 2024 si è disposta una stretta. È a questo periodo che fanno riferimento i controlli eseguiti dai militari del Gruppo Salerno. Nel mirino, questa volta, è finita una società di Pellezzano che si occupa di costruzioni. Il meccanismo utilizzato, e che ha portato ieri, su richiesta della procura di Salerno poi accolta dal gip del tribunale, ad un sequestro preventivo di 7 milioni e 500mila euro.
Salerno, truffa con ecobonus e bonus facciate: sequestro da 7,5 milioni
Le indagini, coordinate da procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, hanno consentito di portare alla luce l’ennesima truffa del bonus facciate e dell’ecobonus. In pratica, secondo quanto accertato dai finanzieri, nessuno dei proprietari degli immobili coinvolti nella truffa aveva mai commissionato lavori sfruttando gli incentivi. E gli stessi, dunque, non sono mai stati eseguiti
Il meccanismo
Un meccanismo rodato nel tempo, tipico di questo genere di frodi: sofisticato e basato tutto su persone e movimenti inesistenti. Diversi i proprietari di immobili coinvolti nelle pratiche per la richiesta dei citati bonus edilizi i quali, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, non solo non avevano mai commissionato i lavori dichiarati ma non avevano alcun legame con la ditta coinvolta. Alcuni dei committenti dei lavori, rintracciati attraverso un meticoloso incrocio dei dati, non erano nemmeno proprietari di beni.
Taurano, truffe online per false polizze: nella rete quattro irpini
Insomma, tutto era fittizio tranne i finanziamenti intascati dalla ditta e dai tre responsabili per i quali ieri sono scattati i provvedimenti. I crediti fittizi, accompagnati da fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per simulare interventi di ristrutturazione e risparmio energetico, erano stati caricati nel cassetto fiscale della società.
I crediti venivano poi monetizzati attraverso l’immediata cessione agli istituti di credito o mediante la compensazione diretta per il pagamento di tributi.
Avellino, truffa sui bonus facciate: De Simone torna in carcere
L’attività ha consentito di dimostrare che vi erano alcuni crediti d’imposta fittizi ancora presenti nei cassetti fiscali delle società che li avevano acquistati, per un valore complessivo che supera i 7 milioni di euro. Denaro per il quale è stato disposto un sequestro preventivo, mentre un’altra somma residua, pari a circa 500mila euro, risultata estinta poiché già utilizzata in compensazione, sarà proposta per il recupero a tassazione all’Agenzia delle Entrate. I destinatari delle misure nel tempo hanno rivestito la carica di amministratori della società e sono anche stati denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Le operazioni di servizio hanno consentito di impedire la monetizzazione dei crediti e la dispersione delle risorse a garanzia degli ingenti stanziamenti pubblici a sostegno delle famiglie e delle imprese.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link