Appennino insieme, Comuni nel NOI, in Comunità montane più forti, aggregazioni di territori che lavorano insieme alle città. Questo il messaggio che Uncem lancia dall’Assemblea a L’Aquila, ieri mattina in Consiglio regionale, terza di un percorso iniziato a dicembre a Salerno e proseguito a Milano. L’Appennino, con Uncem Abruzzo, Marche, Lazio, Umbria, Molise, apre un percorso di sinergie tra montagne a aree urbane: un patto sancito da Uncem con il Sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi, con gli Assessori regionali abruzzesi Imprudente, Quaglieri, Santangelo, con il Sottosegretario Luigi D’Eramo, molti Consiglieri regionali, con il sen. Guido Liris, il Commissario Guido Castelli.
È un patto necessario: Comuni insieme. L’Aquila apre la strada. “Non possono i grandi capoluoghi farcela da soli – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale, che stringe un legame autentico e vincente per tutti con il primo cittadino de L’Aquila Biondi, alla guida di Anci Abruzzo – Noi piccoli da soli siamo persi. Si agisce insieme anche verso l’Europa, puntando a una Agenda europea per i territori, per le aree rurali, montane e interne, che recuperi la Risoluzione varata dal Parlamento UE nel 2018. Una Agenda per l’Europa, che costruiamo con la Montagna francese, tedesca, spagnola. Anche il nuovo ddl Montagna italiano è viatico per questa iniziativa politica”.
“La montagna non è periferia, ma cuore pulsante della nostra identità e del nostro sviluppo – aggiunge Lorenzo Berardinetti, Presidente Uncem Abruzzo – L’Appennino rilancia APE, Appennino Parco d’Europa, con gli Enti parco nazionali e regionali, con Legambiente e Symbola, con le imprese. Fa un’azione di coesione dalla Liguria alla Sicilia. Anche perché siamo vivi e non siamo mera destinazione turistica, villaggio vacanza. Siamo comunità. E condividiamo questo con le Alpi”. “Le comunità montane non sono semplici scenografie per cartoline turistiche, ma luoghi di vita, storia, cultura e innovazione”, sottolinea il Presidente Uncem Marche, Giuseppe Amici. “Costruiamo una rete istituzionale più forte. Diamo forza e corpo alle Comunità montane dove non ci sono e dove le unioni di Comuni sono troppo deboli. Abbiamo strumenti di legge nuovi, da varare, per rafforzare gli Enti“, insiste Luigi Fasciani, Vicepresidente nazionale Uncem. “Lavoriamo insieme affinché l’Europa riconosca il valore strategico della montagna e investa nel suo sviluppo sostenibile”, chiarisce dal palco dell’Aquila la Presidente Uncem Umbria, Agnese Benedetti. La “metromontagna” dell’Appennino è necessaria come sulle Alpi. Lo sanno bene il Consigliere regionale Alberto Mazzoleni, Presidente Uncem Lombardia, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, presenti a L’Aquila.
“Ripartiamo da L’Aquila e dal patto tra piccoli Comuni e capoluogo – concludono Berardinetti, Fasciani e Bussone – Sui fondi della coesione europei dal 2028, Biondi ha ragione. Creiamo delle aree urbane funzionali, che vadano fuori dalla città, che vedano interagire, nei processi di sviluppo e riorganizzazione dei servizi, zone urbane e aree montane. Non siamo noi gli ‘interni’. Siamo montagna e siamo Appennino. Geografie del Paese che riparte dai paesi, dove si può anche, come detto da Biondi e da D’Eramo, ‘ridistribuire popolazione’ di città troppo piene. Appennino sostenibile che affronta divari e disuguaglianze forte del suo capitale naturale, che con la Strategia delle Green Community siamo impegnati a esaltare bloccando speculazioni e maldestre operazioni finanziare. Appennino ‘spina verde dell’Italia’ che unisce sviluppo e conservazione, finanziamenti, investimenti, nuovi servizi. È un cammino che Uncem ha ben chiaro e vogliamo fare nel NOI dei Comuni e delle comunità”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link