più imprese e occupati, ma c’è frammentazione » inno3


Pubblicato oggi, l’Osservatorio Trimestrale del settore Ict dà per la prima volta un quadro globale dell’andamento dell’intero settore Ict in Italia, includendo tutte le realtà, dalle grandi aziende Ict alle startup, fino alle Pmi innovative Ict.

Un report alla sua prima edizione – frutto della collaborazione tra Anitec-Assinform e InfoCamere – che fornisce una fotografia dello stato del comparto Ict in Italia.

Tre evidenze su tutte.

1 – Nel 2024 il settore Ict ha registrato una crescita del numero delle aziende Ict (conta 132mila imprese, +2,1%, di cui 7.708 classificate come startup e Pmi innovative), portando anche a una crescita in occupazione del +3,4% (con oggi 631.500 addetti) di posti qualificati, con tassi superiori agli altri ambiti economici.  

Quasi 132.400 imprese ICT a fine 2024, di cui più di 7.700 startup e PMI innovative, e più di 631.500 addetti. Record di
localizzazione di imprese ICT in Lombardia e Lazio.

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Quasi 132.400 imprese ICT a fine 2024, di cui più di 7.700 startup e PMI innovative, e più di 631.500 addetti. Record di localizzazione di imprese ICT in Lombardia e Lazio – Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore ICT Anitec-Assinform

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Quasi 132.400 imprese Ict a fine 2024, di cui più di 7.700 startup e Pmi innovative, e più di 631.500 addetti. Record di localizzazione di imprese ICT in Lombardia e Lazio – Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore Ict Anitec-Assinform

2 – Ma – ed è questo l’elemento preoccupante – il 2024, per la prima volta dal 2020, ha registrato un saldo demografico negativo del settore Ict. Un fenomeno che si deve da una parte al trend in atto dei fenomeni di consolidamento delle microimprese (accorpamenti e acquisizioni tra aziende dal mondo del software a quello della system integration o distribuzione) dall’altra alla crescita della grandi aziende Ict, che si sono rafforzate in questi anni con progetti software o consulenziali legati alla trasformazione digitale delle aziende clienti.

3 – La crescita è frammentata e disomogenea nelle varie regioni, confermandosi forte laddove si è stati in grado di creare un ecosistema tra pubblico e privato, università e aziende. “L’incremento continuo delle imprese e dell’occupazione conferma il ruolo fondamentale del nostro settore per la trasformazione digitale del Paese – commenta Daniele Lombardo, consigliere con delega alle Politiche per la Trasformazione Digitale delle Pmi di Anitec-Assinform -. Ma i dati mostrano anche come, a fronte della crescita demografica, esistano sfide significative per il nostro settore a partire dall’eccessiva frammentazione, la disomogenea distribuzione nel territorio inclusa la necessità di un maggiore sostegno alla crescita delle Pmi e delle startup innovative”.

Calo demografico delle imprese ICT a eccezione delle imprese medio grandi Record Negativi tra le imprese di servizi di telecomunicazione e tra le imprese della Valle d'Aosta - Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore ICT Anitec-Assinform
Calo demografico delle imprese Ict a eccezione delle imprese medio grandi – Record Negativi tra le imprese di servizi di telecomunicazione e tra le imprese della Valle d’Aosta – Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore Ict Anitec-Assinform

Ambiti trainanti

La maggior parte dell realtà è attiva nel mondo del software e consulenza IT (56.707 imprese e 379.607 addetti) tallonata a vista dal mondo dei servizi IT (che conta 55.292 imprese con un numero di addetti decisamente inferiore, 125.430 addetti), due ambiti che insieme hanno registrato un aumento del 3,5% nel numero di imprese nel 2024 e un incredibile +27,6% in termini di addetti. Un andamento che rimarca la propensione verso servizi ad alto valore aggiunto e a soluzioni software legate alla domanda di digitalizzazione delle aziende italiane, in particolare delle grandi realtà. In calo invece il settore delle telecomunicazioni, che registra una diminuzione delle imprese attive rispetto all’anno precedente, rispecchiando anche il consolidamento in corso tra aziende Tlc e la maturità del comparto. 

Ma sono le startup e le Pmi innovative Ict a rappresentare la componente più dinamica del settore, anche se per la prima volta dopo la crescita innescata dal 2020 (anno della pandemia) oggi registrano un leggero rallentamento rispetto al 2023. Tuttavia, la fotografia di queste realtà ci mostra come sia limitata la presenza di imprese di medie e grandi dimensioni nel panorama delle startup e Pmi innovative Ict, indice di una difficoltà a fare scalare le startup dalla loro dimensione inziale. Del 7.700 aziende registrate solo 261 imprese Ict contano più di 250 addetti, e solo 216 superano i 50 milioni di euro di fatturato. 

Territori disomogenei

Il futuro del Paese dipende in modo strettissimo dalla forza del settore Ict, sia in termini di dinamiche imprenditoriali sia in termini di crescita di un’occupazione di elevata qualificazione” precisa Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere. Ma se si sposta l’analisi a livello territoriale, la concentrazione delle imprese è evidente in poche regioni.

Le due regioni che contano il più alto quoziente di locazione in ambito Ict (rapporto tra numero di imprese Ict sul totale delle imprese in regione e le imprese del settore Ict nazionale sul totale di tutte le imprese in Italia) sono Lombardia, con 30.017 imprese che ruotano attorno a Milano, e Lazio con 16.255 imprese (complessivamente impiegano 97.537 addetti) dove si sono fatti anche quest’anno significativi investimenti sia nella pubblica amministrazione sia nelle infrastrutture (tra cui il potenziamento dei data center). Seguite da Friuli-Venezia Giulia e Veneto, con tassi di crescita significativi, a conferma del ruolo crescente del Nord-Est anche in materia Ict. 

Ma è l’Emilia-Romagna, in particolare la provincia di Bologna, che si rivela il vero hub emergente dell’Ict con 9.966 imprese (per 49.259 addetti) e 737 startup e Pmi innovative Ict registrate (4.226 addetti), e nonostante ci sia stati un generale calo demografico nel settore (rispecchiando l’andamento a livello nazionale), si osserva una crescita dinamica delle imprese Ict, particolarmente evidente nei segmenti del software e della consulenza IT. Una regione interessate, che vede anche un un aumento degli addetti Ict (con tasso di crescita superiore rispetto al resto del settore non Ict), con un’espansione degli addetti in tutti i settori, ad eccezione dei servizi di telecomunicazione già maturi. 

In leggero calo la demografia delle imprese ICT, con riduzioni maggiori nel software a pacchetto e nei servizi di telecomunicazione - Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore ICT Anitec-Assinform
In leggero calo la demografia delle imprese ICT, con riduzioni maggiori nel software a pacchetto e nei servizi di telecomunicazione – Fonte: Osservatorio Trimestrale Settore ICT Anitec-Assinform

L’Osservatorio, insieme al nostro rapporto sul mercato Digitale in Italia, ha il merito di fornire fotografia aggiornata e completa delle dinamiche di sviluppo del nostro comparto – precisa Daniele Lombardo -.  Una solida base di dati da cui partire per definire politiche industriali “data driven” per il settore, così da consolidarne il contributo presente e futuro alla crescita economica alla competitività del nostro Paese”. Il primo risultato di un progetto di analisi continuativa sulle performance e sulla struttura delle imprese Ict italiane.

Rimane evidente come la distribuzione non uniforme delle aziende sia legata allo sviluppo di poli tecnologici che possano accelerare lo sviluppo del settore. I casi di Milano, Roma e Bologna che sono riuscite a dare vita a un ecosistema che lega insieme università eccellenti, centri di ricerca e imprese innovative supportate da politiche regionali, si conferma motore di sviluppo nel campo Ict. 

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