- Ore 15:45 Piazza Affari in rialzo con le banche. Vendite su Prysmian e Pirelli
- Ore 14:30 Ftse Mib positivo con Eni e Leonardo. L’euro rimbalza dopo i dati macro Usa
- Ore 13:25 Il Ftse Mib consolida sopra 39.400 grazie a Unicredit. Nuove restrizioni Ue sull’import di acciaio
- Ore 12:10 Il Ftse Mib il migliore in Ue, il rendimento del Btp 10 anni sfiora il 4%
- Ore 10:30 Il Ftse Mib consolida il rialzo con le utilities, l’euro resta sotto 1,08 dollari anche se l’indice Ifo migliora
- Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Eni e Unicredit, spread sotto 110
- Ore 07:40 Europa attesa in calo. Focus sull’auto: immatricolazioni ancora giù a febbraio
Giornata di rialzi per le borse europee che hanno chiuso in rialzo di un punto percentuale: +1% il Ftse Mib a 39.384 punti, +1,12% il Dax, +1,08% il Cac 40. Resta più fiacca Londra (+0,5%). Piazza Affari resta sostenuta dalle banche in spolvero dopo che Jp Morgan ha alzato il prezzo obiettivo a molti istituti tra cui Unicredit che a Piazza Affari è la migliore.
Il gruppo di Piazza Gae Aulenti sale del 2,43% a 54,8 euro (con gli analisti della banca statunitense che consigliano overweight dal precedente buy e un target price a 69 euro). In luce anche Banco Bpm (+1,64% a 10,22 euro) nonostante il neutral di Ubs che l’ha motivato con la forte performance dell’ultimo anno (+30% circa) ma ha alzato il prezzo obiettivo 10 euro. Fra i cali Pirelli (-1,93%) alla vigilia del Cda del gruppo, che potrebbe, secondo i rumors, affrontare il tema della quota del socio cinese Sinochem. A Milano fra i titoli in calo c’è anche Prysmian, che cede l’1,60% alla vigilia del capital market day e della doppia quotazione negli Stati Uniti. Campari per lo 0,98%, mentre Moncler chiude in ribasso dello 0,93%.
Ore 15:45 Piazza Affari in rialzo con le banche. Vendite su Prysmian e Pirelli
I mercati azionari europei restano positivi, ma rallentano dopo l’avvio di Wall Street e la raffica di dati Usa di giornata. I listini migliori sono quelle di Parigi e Madrid, che salgono di un punto percentuale, con Milano, Francoforte e Amsterdam in crescita dello 0,8%. Leggermente più cauta Londra, in aumento comunque dello 0,7%. Calmo lo spread a 110 punti base, con l’euro piatto a quota 1,08 contro il dollaro. Sempre forte l’oro sopra i 3 mila dollari all’oncia. Sul fronte dell’energia, il gas scende di un punto percentuale a 42,3 euro, con il petrolio che tiene appena sotto i 70 dollari al barile.
In questo contesto, Piazza Affari è in rialzo grazie alle banche: Unicredit è la migliore e sale del 2,3%, seguita da Mediolanum (+2%), Intesa (+1,8%) e Banco Bpm (+1,5%). Tra i titoli principali bene anche Eni che cresce dell’1,8%. Piatta Tim, mentre Pirelli cede l’1,8% a 5,8 euro alla viglia del cda del gruppo, con la possibilità che il socio cinese Sinochem debba ridurre la sua quota.
Ore 14:30 Ftse Mib positivo con Eni e Leonardo. L’euro rimbalza dopo i dati macro Usa
Con Wall Street in leggero rialzo in avvio di seduta (Nasdaq +0,10%), a Milano l’indice Ftse Mib si conferma positivo. Sale dell’1,10% a 39.401 punti grazie alla spinta soprattutto di Banca Mediolanum, Unicredit, Eni e Leonardo. L’euro rimbalza dello 0,23% a 1,082 dollari dopo i dati macro Usa.
L’euro rimbalza dopo i dati macro Usa
L’indice nazionale dei prezzi delle abitazioni Case-Shiller è salito dello 0,1% a livello mensile a gennaio, dopo il calo dello 0,1% a dicembre. Invece, i prezzi delle case a livello nazionale sono aumentati del 4,1% su base annua (+4% a dicembre). Quanto alle vendite al dettaglio delle catene nazionali statunitensi nella settimana al 22 marzo sono salite del 5,6% a livello annuale, stando al Redbook Research Index. Erano cresciute del 5,2% nella settimana precedente.
Adriana Kugler, membro della Fed, durante un evento a Washington, ha detto che la scorsa settimana ha appoggiato la decisione del Fomc di mantenere i tassi di interesse al livello attuale. Come sempre, ha aggiunto, «valuterò con attenzione i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi nel considerare il tasso di policy appropriato».
Tra le materie prime i prezzi del petrolio restano in rialzo (Brent +0,75% a 72,91 dollari al barile) anche se la Russia è disposta a stipulare un accordo sulla sicurezza della navigazione nel Mar Nero, ma solo se gli Stati Uniti ordineranno al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di rispettarlo.
Ore 13:25 Il Ftse Mib consolida sopra 39.400 grazie a Unicredit. Nuove restrizioni Ue sull’import di acciaio
Con i futures statunitensi in frazionale rialzo, il Dax guadagna l’1,37%, il Cac40 l’1,32%, il Ftse100 lo 0,77% e il Ftse Mib l’1,19% a 39.436 punti alle 13:25 con Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca Mediolanum in evidenza; scendono tra le blue chip solo Buzzi, Moncler e Pirelli. Lo spread Btp/Bund risale a 110,01 punti base e il rendimento del Btp 10 anni resta elevato al 3,92%. Il banchiere della Bce, Peter Kazimir, ha detto di essere aperto al dibattito sulla decisione da prendere sui tassi di interesse alla prossima riunione di aprile: se proseguire con l’allentamento monetario o sospenderlo momentaneamente. Attualmente i mercati monetari prezzano una probabilità del 65% di un altro taglio del costo del denaro ad aprile, mentre è prezzata pienamente una riduzione a giugno.
Nuove restrizioni Ue sull’import di acciaio
Restano sullo sfondo i timori legati all’impatto dei prossimi dazi, anche se saranno più soft del previsto, dell’amministrazione Trump sull’economia globale. Intanto la Commissione Europea ha adottato nuove restrizioni sulle importazioni di acciaio per proteggere l’industria siderurgica europea dalla sovrapproduzione globale, accentuata dai dazi Usa che spingono grandi volumi d’acciaio verso l’Europa. La modifica, in vigore dal 1° aprile, riguarda il tasso di liberalizzazione: scenderà dall’1% allo 0,1%, riducendo così la quantità di acciaio che può entrare senza dazi nel mercato europeo.
Ore 12:10 Il Ftse Mib il migliore in Ue, il rendimento del Btp 10 anni sfiora il 4%
Milano si conferma la piazza migliore in Europa con un progresso dell’1,12% a 39.408 punti alle 12:10 con Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca Mediolanum le più acquistate tra le banche, bene anche Leonardo e Recordati. Lo spread Btp/Bund è stabile a quota 109,64 punti base, mentre il rendimento del Btp 10 anni punta al 4% (3,914%) in linea con la carta tedesca (tasso Bund 10 anni al 2,82%) in scia al miglioramento della fiducia delle aziende tedesche fotografato dall’indice Ifo. Un più solido stato di salute per l’economia della Germania potrebbe spingere la Bce a ridurre il percorso di taglio dei tassi di interesse. Intanto sul primario la Francia ha collocato via sindacato un titolo indicizzato con scadenza luglio 2043. Gli ordini hanno superato quota 37 miliardi di euro. Il rendimento è stato fissato a 10 punti base sul titolo con scadenza 25 luglio 2040. Questa sera il Tesoro italiano rende noti i dettagli del collocamento di venerdì 28 marzo.
Ore 10:30 Il Ftse Mib consolida il rialzo con le utilities, l’euro resta sotto 1,08 dollari anche se l’indice Ifo migliora
L’indice Ftse Mib consolida il rialzo (+0,78% a 39.278 punti grazie ad alcune utilities come A2A, Hera, Italgas; non sono da meno Eni, Unicredit, Intesa Sanpaolo) anche il Dax (+0,39%) grazie al sentiment delle aziende tedesche migliorato a marzo. L’indice Ifo è, infatti, salito a 86,7 punti a marzo rispetto agli 85,3 punti di febbraio. «Le aziende si sono dichiarate più soddisfatte della loro attuale situazione economica e le loro aspettative sono aumentate notevolmente. Le imprese tedesche sperano in una ripresa», afferma Clemens Fuest, presidente dell’istituto Ifo. L’euro rimane sotto 1,08 dollari e lo spread Btp/Bund è fermo a 109,79 punti base con il rendimento del Btp 10 anni in aumento al 3,90%.
Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Eni e Unicredit, spread sotto 110
Borse europee in rialzo in avvio di seduta. il Dax segna un +0,31%, il Cac40 un +0,50%, il Ftse100 un +0,46% e il Ftse Mib un +0,51% a 39.172 punti. Lo spread Btp/bund va sotto 110 a 109,87 punti base. Gli operatori rimangono, comunque, cauti a causa dell’incertezza sulle prossime mosse commerciali dell’amministrazione statunitense che prepara nuovi dazi mirati su settori come auto, semiconduttori e farmaceutica. L’attenzione si concentra anche sugli interventi dei rappresentanti delle banche centrali. La banca centrale ungherese annuncia la decisione sui tassi, con aspettative di conferma degli attuali livelli.
Il dollaro resta forte
L’Ifo tedesco sul clima economico di marzo è l’indicatore principale atteso in mattinata. In attesa, il dollaro resta sugli scudi «con il cross euro/dollaro tornato a ridosso del supporti chiave a 1,0765. Va detto che, però, per il momento la salita del dollaro non appare forte, e sembra che emergano sempre dei venditori su ogni resistenza tecnica», afferma Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades.
A Milano bene Eni, Enel, Terna, Unicredit, Azimut, Nexi
Sul listino milanese focus su Anima (+0,07% a 6,975 euro) dopo che il gruppo Caltagirone ha deciso di aderire all’opa lanciata da Banco Bpm (+0,05% a 10,06 euro), apportando la sua quota del 5,84%. Con questa adesione e considerando la quota detenuta da Banco Bpm e gli impegni già ricevuti, la banca guidata da Giuseppe Castagna ha potenzialmente superato il 50% di Anima. Più acquisti tra le banche su Unicredit (+0,84% a 53,97 euro) e Intesa sanpaolo (+0,71% a 4,86 euro).
Inoltre, nel settore del risparmio gestito, come anticipato da MF-Milano Finanza, Azimut (+0,41% a 26,66 euro) ha acquisito una quota di minoranza in due controllate di Red Med Capital, banca d’investimento marocchina. La prima è Red Med Asset Management, società che gestisce 1,7 miliardi di euro di masse e dal 2017 è cresciuta in media del 30% ogni anno. La sua quota di mercato è del 3% e Azimut ne ha acquisito il 29%. La seconda controllata, invece, è Red Med Securities, broker che offre servizi di trading, custodia, gestione conti e assistenza agli emittenti. In questo caso la quota di mercato è del 4,4%, in aumento dal 2,3% del 2023, e la holding italiana ha in mano il 25%.
Cessione, invece, per Enel, in rialzo dello 0,80% a 7,26 euro. Tramite la controllata Egpe ha firmato un accordo con Masdar, leader dell’energia pulita degli Emirati Arabi Uniti, per la vendita di una quota di minoranza, pari al 49,99% del capitale sociale, in Egpe Solar 2 per 184 milioni di euro. Restando nel comparto energetico si segnala che Hsbc ha alzato il target price da 5 a 5,10 euro su Snam (+0,63% a 4,65 euro, rating hold). Tra i titoli oil, invece, spicca Eni (+1,24% a 14,23 euro).
Quanto a Tim, in crescita dello 0,64% a 0,2993 euro, è stata fissata per il 27 maggio l’udienza in Corte di Cassazione sul ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri contro la sentenza della Corte di Appello di Roma che ha condannato lo Stato italiano a rimborsare 1 miliardo di euro al colosso tlc.
Più dimessa Stellantis (+0,23% a 11,34 euro) perché le immatricolazioni di nuove auto in Europa sono scese a febbraio del 3%, ma il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Peugeot ha fatto peggio, ha registrato una contrazione delle immatricolazioni del 16,2% per un totale di 155.970 unità. La quota di mercato è rimasta stabile al 16,2% rispetto al mese precedente.
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E se S&P ha migliorato il rating di Nexi (+1,21% a 5,18 euro) a BBB- con un outlook stabile, Terna (+0,87% a 8,12 euro) riunisce il cda sul bilancio 2024 e l’aggiornamento del piano industriale 2024-2028.
Ore 07:40 Europa attesa in calo. Focus sull’auto: immatricolazioni ancora giù a febbraio
Borse europee attese in calo (-0,21% in avvio di seduta) in linea con i futures statunitensi (-0,22% quello sul Dow Jones e -0,21% quello sull’S&P500). Eppure il 24 marzo i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo quando Donald Trump ha frenato, almeno in parte, sui dazi annunciati per il 2 aprile. Infatti, il presidente statunitense potrebbe risparmiare alcuni settori come auto, farmaci e chip, pur imponendo quelli reciproci ai «dirty 15», ossia ai 15 Paesi con cui gli Usa hanno il peggior squilibrio commerciale. Poi in una riunione di governo Trump ha detto che annuncerà in un prossimo futuro tariffe su automobili, alluminio e prodotti farmaceutici.
Euro sotto 1,08 dollari in attesa dell’indice Ifo
L’euro è debole ma stabile nei confronti del dollaro, vale 1,079, in attesa alle 10 dell’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, a marzo (precedente: 85,2 punti). Mentre dagli Stati Uniti alle 13:55 arriva l’indice settimanale Redbook (precedente: +5,2% anno su anno), alle 14 l’indice Case Shiller a gennaio (precedente: +4,5% anno su anno), alle 15 le vendite di nuove case a febbraio (precedente: 0,657 milioni di unità) e l’indice sulla fiducia dei consumatori a marzo (precedente: 98,3 punti). Nell’arco della mattinata sono anche attesi i discorsi di alcuni banchieri centrali. Lato Bce, alle 11 quello di Holzmann, alle 11:50 di Vujcic e alle 17 di Nagel, mentre lato Fed alle 13:40 quello di Kugler e alle 14:05 quello di Williams.
Il petrolio storna dopo la corsa in scia alle minacce di Trump
I prezzi del petrolio stornano (Wti -0,26% a 68,93 dollari al barile e Brent -0,25% a 72,19 dollari al barile) dopo il rialzo del 24 marzo in seguito alla minaccia di Trump di punire qualsiasi nazione che acquisti greggio dal Venezuela con dazi del 25%, il che potrebbe ridurre i flussi verso le raffinerie in Cina, India, Spagna e Stati Uniti. La produzione del Venezuela ha raggiunto in media 875.000 barili al giorno nel 2024, pari a circa lo 0,9% della produzione petrolifera globale totale. Il Paese produce principalmente greggio pesante e solforoso, utilizzato per la produzione di prodotti come diesel e olio combustibile.
La Cina, in particolare, ha ufficialmente ripreso le importazioni dal Venezuela nel febbraio 2024 dopo l’allentamento delle sanzioni statunitensi, effettuando alcuni acquisti per la prima volta dalla fine del 2019. Tuttavia, secondo alcuni fornitori, il principale importatore mondiale di greggio ha continuato per anni ad acquistare petrolio venezuelano in modo non ufficiale, spesso mascherato come miscela bituminosa. Nel frattempo, l’Opec+ confermerà probabilmente il piano di aumentare la produzione di greggio per il secondo mese consecutivo a maggio, come hanno detto alcune fonti a Reuters. L’Organizzazione costituita dai membri Opec e dai produttori alleati guidati dalla Russia produce oltre il 40% del petrolio mondiale. Il gruppo prevede di aumentare la produzione di 135.000 barili al giorno a maggio.
A Milano occhio a Banco Bpm, Anima, Azimut, Enel, Snam, Tim, Stellantis, Terna e Nexi
Sul listino milanese attenzione ad Anima dopo che il gruppo Caltagirone ha deciso di aderire all’opa lanciata da Banco Bpm, apportando la sua quota del 5,84%. Con questa adesione e considerando la quota detenuta da Banco Bpm e gli impegni già ricevuti, la banca guidata da Giuseppe Castagna ha potenzialmente superato il 50% di Anima.
Inoltre, nel settore del risparmio gestito, come anticipato da MF-Milano Finanza, Azimut ha acquisito una quota di minoranza in due controllate di Red Med Capital, banca d’investimento marocchina. La prima è Red Med Asset Management, società che gestisce 1,7 miliardi di euro di masse e dal 2017 è cresciuta in media del 30% ogni anno. La sua quota di mercato è del 3% e Azimut ne ha acquisito il 29%. La seconda controllata, invece, è Red Med Securities, broker che offre servizi di trading, custodia, gestione conti e assistenza agli emittenti. In questo caso la quota di mercato è del 4,4%, in aumento dal 2,3% del 2023, e la holding italiana ha in mano il 25%.
Cessione, invece, per Enel. Tramite la controllata Egpe ha firmato un accordo con Masdar, leader dell’energia pulita degli Emirati Arabi Uniti, per la vendita di una quota di minoranza, pari al 49,99% del capitale sociale, in Egpe Solar 2 per 184 milioni di euro. Restando nel comparto energetico si segnala che Hsbc ha alzato il target price da 5 a 5,10 euro su Snam (rating hold).
Quanto a Tim è stata fissata per il 27 maggio l’udienza in Corte di Cassazione sul ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri contro la sentenza della Corte di Appello di Roma che ha condannato lo Stato italiano a rimborsare 1 miliardo di euro al colosso tlc.
Da monitorare anche Stellantis perché le immatricolazioni di nuove auto in Europa sono scese a febbraio del 3%, ma il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Peugeot ha fatto peggio, ha registrato una contrazione delle immatricolazioni del 16,2% per un totale di 155.970 unità. La quota di mercato è rimasta stabile al 16,2% rispetto al mese precedente.
E se S&P ha migliorato il rating di Nexi a BBB- con un outlook stabile, Terna riunisce il cda sul bilancio 2024 e l’aggiornamento del piano industriale 2024-2028.
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