Rifiuti, Pd: “Stangata sugli sfalci perché Alea non ha un biodigestore”. La replica: “Applica la tariffa puntuale”


Lo smaltimento degli sfalci per le imprese che operano nella manutenzione del verde, pubblico e privato, è molto più costoso a Forlì che a Cesena. A ribadire il caso, già denunciato dalla Cna, è stata un’interrogazione a question time portata in Consiglio comunale dal Partito Democratico: “Con l’entrata in vigore del Decreto Legge 153 del 17 ottobre 2024, i rifiuti vegetali prodotti dalle attività di cura e manutenzione del paesaggio, sia pubblico che privato, sono rientrati ufficialmente nella categoria dei rifiuti urbani, e come tali gestiti dai soggetti competenti per questi ultimi”.

Sempre il Pd: “Nelle scorse settimane un’importante associazione delle Pmi e dell’artigianato del nostro territorio ha evidenziato pubblicamente le difficoltà degli imprenditori impegnati nelle attività di potatura e manutenzione del verde a conferire tali rifiuti ad Alea per “mancanza di centri di raccolta sufficientemente grandi per ricevere queste tipologie di rifiuti”, e sottolineato gli appesantimenti burocratici connessi con le procedure di conferimento, a carico delle imprese, ulteriormente complicati dalla modulistica difforme rispetto al vicino territorio di Cesena”.

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Alea da parte sua ha avanzato tre proposte alternative, tuttavia tutte prevedono dei maggiori costi. Nella sua risposta l’assessore all’Ambiente Giuseppe Petetta “è in fase di realizzazione il grande centro di raccolta di fianco alla sede di Alea, realizzato con risorse Pnrr e pronto entro giugno 2026”. Ma la risposta non soddisfa i dem Federico Morgagni e Graziano Rinaldini che puntano il dito contro la mancanza di un biodigestore per rifiuti vegetali e per la raccolta dell’umido.

Così Rinaldini: “Hera, a Cesena, riceve gratuitamente gli sfalci perché ha 4 biodigestori, mentre Alea conferisce al biodigestore Hera a Cesena i suoi sfalci e l’umido. Hera ha biodigestori, producendo biometano, a Rimini, Voltana di Lugo e Faenza, e ritira gratuitamente perché è in grado di produrre valore aggiunto da quegli scarti. Che fine ha fatto, invece, l’impianto da 30 milioni di euro chiesto da Alea ai fondi Pnrr, non ottenuti perché è stata sbagliata la domanda?”. 

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A rispondere è sempre Petetta: “Hera ritira gratuitamente gli sfalci perché poi mette quel costo in tariffa e quindi lo pagano tutti, mentre  Alea applica una tariffa puntuale col principio che più rifiuti produci più paghi. Chi ha una villetta da 5mila mq è giusto che il suo sfalcio lo paghi lui, e non chi ha un appartamento e non fruisce di quel giardin,. La tariffa puntuale andrebbe normalizzata dalla Regione”. Ed infine: “Il biodigestore è stato inserito nella graduatoria Pnrr, ma non finanziato non perché era errato il progetto, dato che è stato ammesso, ma per insufficienza dei fondi”.



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