L’amministrazione Trump ha cancellato un finanziamento di 20 milioni di dollari all’ufficio del dipartimento del Commercio che controlla le esportazioni di microchip. Si tratta di un errore, oppure la Casa Bianca sta sottovalutando le capacità cinesi?
L’amministrazione di Donald Trump ha cancellato un finanziamento di 20 milioni di dollari all’Ufficio dell’industria e della sicurezza (Bureau of Industry and Security), l’agenzia del dipartimento del Commercio che si occupa di gestire le regole sul controllo delle esportazioni di microchip.
LA COMPETIZIONE AMERICA-CINA PASSA PER UN UFFICIO DEL DIPARTIMENTO DEL COMMERCIO
Anche se l’entità del taglio non è enorme – si tratta comunque di una riduzione del 10 per cento dei fondi -, la mossa è notevole perché i controlli alle esportazioni sono uno degli strumenti principali utilizzati da Washington per isolare la Cina e frenarne lo sviluppo tecnologico, dato che il paese non possiede le capacità e i mezzi per realizzare semiconduttori avanzati (come quelli richiesti per l’intelligenza artificiale).
Più nello specifico, l’Ufficio dell’industria e della sicurezza si occupa di redigere e di far rispettare le norme sulle esportazioni di tecnologia americana all’estero.
L’AMMINISTRAZIONE TRUMP CONTRADDICE SÉ STESSA?
I tagli, che rientrano in un tentativo più ampio della Casa Bianca di bloccare una spesa pubblica di 3 miliardi, sono stati criticati da un gruppo di parlamentari capeggiati da Elizabeth Warren del Partito democratico, secondo cui la mossa dell’amministrazione Trump potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Era stata proprio la prima presidenza Trump a limitare le esportazioni di microchip e macchinari contenenti tecnologia americana verso i paesi avversari; queste limitazioni, poi, sono aumentate parecchio negli anni di Joe Biden.
L’obiettivo dei controlli, come detto, è impedire alla Cina – in particolare – di sviluppare capacità avanzate sull’intelligenza artificiale che potrebbero venire applicate per scopi militari, garantendole magari un vantaggio bellico sugli Stati Uniti.
LE PAROLE DEL SEGRETARIO DEL COMMERCIO, HOWARD LUTNICK
Quando non aveva ancora assunto formalmente la guida del dipartimento del Commercio, il segretario Howard Lutnick aveva garantito che sarebbe stato “molto duro” sui controlli alle esportazioni di semiconduttori, promettendo anche un aumento delle sanzioni alle aziende che violano le regole. “Siamo impegnati a utilizzare ogni strumento a disposizione del dipartimento per garantire che le nostre tecnologie più avanzate rimangano fuori dalle mani di coloro che cercano di danneggiare gli americani”, ha dichiarato.
Peraltro, durante le audizioni al Congresso per la conferma all’incarico, Lutnick aveva parlato proprio dei finanziamenti all’Ufficio dell’industria e della sicurezza, rimasti invariati per un decennio nonostante la grande rilevanza assunta dall’agenzia. A questo proposito, aveva detto che “le risorse adeguate sono fondamentali per il nostro regime di controllo delle esportazioni e di enforcement”.
IL COMMENTO DI ARESU
“Il taglio non è certo enorme ma è l’incertezza sul funzionamento di una simile burocrazia, oltre ai tagli, a indebolire la capacità pubblica degli USA di capire un settore cruciale, al di là dei meri interessi delle imprese. Mentre la Cina continua con coerenza la sua rincorsa”, ha scritto Alessandro Aresu, analista politico e autore di Geopolitica dell’intelligenza artificiale.
COSA FA LA CINA
Le aziende cinesi non possiedono capacità avanzate di progettazione e manifattura di microchip, non possono accedere ai semiconduttori stranieri e non possono nemmeno acquistare macchinari avanguardistici di chipmaking come quelli fabbricati dall’olandese Asml: di conseguenza, le capacità nazionali di progredire nello sviluppo dell’intelligenza artificiale sono limitate.
Per cercare di aggirare il vincolo della potenza di calcolo, le aziende cinesi – come DeepSeek o Ant – stanno allora puntando sullo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale basati sull’efficienza operativa e sulla riduzione dei costi, che non richiedono processori troppo performanti come quelli di Nvidia.
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