In un’intervista radiofonica trasmessa due giorni prima del viaggio del vicepresidente J.D. Vance nel territorio autonomo danese Trump minaccia ancora:«Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale»
«Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale. Ne abbiamo bisogno. Dobbiamo farlo». Torna a minacciare l’isola appartenente alla Danimarca il presidente americano Donald Trump in un’intervista radiofonica trasmessa due giorni prima del viaggio del vicepresidente J.D. Vance nel territorio autonomo danese (ne avevamo già scritto qui). «È un’isola di cui abbiamo bisogno sia dal punto di vista difensivo che offensivo», ha insistito il presidente americano in un’intervista al podcaster Vince Coglianese, aggiungendo, senza dire come gli Stati Uniti intendono procedere: «Non mi piace dirlo così, ma dovremo» prendere possesso dell’immenso territorio artico. Senza però specificare in che modo gli Stati Uniti intendano eventualmente acquisirne il controllo.
La rilevanza geostrategica
La regione ricoperta di ghiaccio sta assumendo connotati geostrategici rilevanti. Si tratta dell’isola più grande del mondo, per estensione quattro volte la Francia, ma coperta all’80% da distese bianche. È diventata una pedina centrale nel risiko globale tra le grandi potenze del mondo – Usa, Russia, Cina ed Europa – per le sue risorse minerarie, certo, ma soprattutto per la sua collocazione geopolitica.
Donald Trump, fin dall’insediamento alla Casa Bianca, non ha mai nascosta di volerla farla diventare americana. Prima di Natale 2024 ha dichiarato che il controllo della Groenlandia è «una necessità assoluta» per «la sicurezza nazionale e la libertà nel mondo». Ora torna alla carica. Immediata crediamo possa essere la reazione stizzita di Copenaghen così come di altre capitali europee, in testa Parigi che ha denunciato «una forma di imperialismo».
Che cosa significa per gli Usa
La Groenlandia è un territorio autonomo in cui giustizia, politica monetaria, politica estera, difesa e sicurezza dipendono direttamente da Copenaghen. Tuttavia, con la sua capitale più vicina a New York che alla città della Sirenetta danese, la Groenlandia fa evidentemente parte della zona di interesse degli Stati Uniti, ha osservato la storica Astrid Andersen dell’Istituto danese di studi internazionali. Considerazioni riprese da diversi media internazionali. «Durante la guerra, quando la Danimarca fu occupata dalla Germania, gli Stati Uniti si impossessarono della Groenlandia. In un certo senso, non se ne sono mai andati», spiega la studiosa.
La competizione con la Cina
Ma le ambizioni egemoniche degli Stati Uniti hanno un connotato chiaro di competizione internazionale con la Cina. Pechino è molto presente sull’isola. Ha stipulato accordi per la costruzione di alcuni aeroporti e ha acquisito i diritti per diverse miniere, alcune anche a sud, in particolare una di uranio. La Cina si è fatta portavoce della «richiesta di indipendenza dei groenlandesi», hanno riflettuto diversi analisti. Per questo anche l’amministrazione Biden ha adottato una «azione politica piuttosto muscolare» per allontanare la Cina e di conseguenza aprire una sede diplomatica a Nuuk (capitale della Groenlandia).
Terre rare, risorse uniche e rotte artiche
L’interesse degli americani è anche economico, vista la presenza sull’isola di molte risorse, come gli idrocarburi, le terre rare e le materie prime. Minerali critici per la transizione energetica che punta a contrastare l’emergenza climatica di cui la Groenlandia è il più grande osservatore al mondo visto l’incessante sciogliersi dei ghiacciai che sta liberando diverse rotte artiche alla navigazione.
Questo potrebbe essere un rischio a livello geopolitico internazionale e «renderebbe l’isola un terreno di conflitto molto arduo per l’Europa, in cui si duella tra Cina e Stati Uniti» spiega la professoressa di Economia dell’Università di Bari Angela Stefania Bergantino esperta di geopolitica e in particolare del ruolo della Groenlandia. «Che rappresenta – aggiunge – un importantissimo punto strategico militare per gli Usa, elemento da non sottovalutare e che potrebbe incidere considerevolmente nel contesto geopolitico, anche per quello che succederà nei prossimi anni». Una delle più importanti basi Nato è in Groenlandia ed è gestita direttamente dagli americani.
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