Negli ultimi anni, il concetto di welfare culturale ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel dibattito sulle politiche sociali. La pandemia di Covid-19, assieme alle difficoltà che sta incontrando il welfare tradizionale, ha reso evidente la necessità di ripensare i modelli di benessere collettivo. In questo contesto, il welfare culturale si configura come una forma di secondo welfare, ovvero un modello innovativo di promozione del benessere che si sviluppa nei contesti diversi grazie alla collaborazione tra attori istituzionali, organizzazioni del Terzo Settore, soggetti privati e cittadini (Maino, F. e Maino, G. 2023).
Secondo Cicerchia (2021), il welfare culturale può essere definito come un “modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale”. Questo approccio valorizza le attività artistiche e creative per rafforzare le capacità individuali e collettive, favorendo l’inclusione sociale e contrastando le disuguaglianze. Alcuni programmi sperimentali di welfare culturale, attivati principalmente nelle biblioteche, hanno evidenziato impatti significativi su diverse fasce di popolazione (anziani, bambini, persone con disabilità, etc) offrendo loro una più ampia possibilità di socializzazione e crescita culturale (Gariboldi, 2023; Maino F., 2023; Maino G., 2025; Rigoni e Scalera, 2023). E alcuni studi sottolineano inoltre come le attività culturali favoriscano la salute e il benessere, contribuendo alla prevenzione di alcune patologie e generando ricadute economiche positive, tra riduzione dei costi sanitari e sviluppo di nuovi servizi ad alto valore aggiunto (Sacco, 2023).
Un esempio concreto di questo innovativo modello di welfare è rappresentato dall’esperienza di Batibōi Gallery a Cles, in provincia di Trento, un progetto che mette al centro l’arte e la cultura per creare nuove reti territoriali e valorizzare le risorse locali.
Il progetto Batibōi Gallery
Il nome “Batibōi” – termine dialettale che significa “fermento”, “trambusto” – suggerisce un luogo dinamico, in continua evoluzione, capace di generare opportunità di espressione e partecipazione. Il progetto nasce nel 2020 grazie alla collaborazione tra il Comune di Cles, la Biblioteca comunale e la cooperativa sociale “La Coccinella”.
Batibōi Gallery ha sede presso Palazzo Dallago, un edificio comunale riconvertito a centro espositivo e laboratoriale. La sua posizione, di fronte a Palazzo Assessorile – ex sede giudiziaria e amministrativa, ora nucleo e snodo culturale per mostre e conferenze – ne rafforza la vocazione di “dependance operativa”, come sottolineato dall’impegno dell’Amministrazione comunale che ha deciso di rinunciare a introiti commerciali per investire su un progetto che promuovere espressioni artistiche e proposte pedagogiche in sinergia. Con Batibōi Gallery l’obiettivo è dare vita a un hub culturale che favorisca la crescita sociale del territorio, offrendo spazi di incontro, creatività e apprendimento.
In particolare, Batibōi Gallery si distingue per la capacità di creare percorsi di collaborazione tra istituzioni, operatori culturali e cittadini, promuovendo un’idea di cultura accessibile e diffusa sul territorio. La sintesi di questo percorso si traduce nella varietà di iniziative che dall’autunno del 2020, Batibōi Gallery offre: esposizioni di opere e illustrazioni, eventi, approfondimenti culturali e laboratori creativi.
Dall’allestimento e la cura delle mostre, all’organizzazione dei laboratori settimanali, nella cornice pedagogica che guida gli interventi all’interno della Gallery, ogni aspetto è affidato alla cooperativa sociale La Coccinella. Da oltre vent’anni, questa realtà riconosce nell’arte un prezioso strumento educativo, capace di stimolare la crescita personale e collettiva. Le atelieriste coniugano tradizione e innovazione, dando vita non solo a laboratori, ma a vere e proprie esperienze immersive che stimolano creatività e consapevolezza.
Attività di welfare culturale promossi da Batibōi: alcuni esempi
I laboratori proposti a Batibōi prendono spesso spunto dalle esposizioni in corso, offrendo esperienze pratiche che permettono ai partecipanti di approfondire i contenuti artistici delle mostre. Le attività sono progettate per stimolare l’immaginazione e la capacità di trasformare gli oggetti in nuove creazioni, grazie anche all’impiego di materiali e strumenti artistici diversificati. Questo approccio favorisce la sperimentazione libera e lo sviluppo della creatività.
L’interazione con materiali come legno grezzo, tessuti e materiali di riciclo, accanto ai classici strumenti artistici, permette ai bambini – e più in generale a tutti i partecipanti – di esplorare le proprietà fisiche degli oggetti, scoprirne nuovi utilizzi e sviluppare una maggiore consapevolezza pratica e sensoriale.
Questo metodo non solo valorizza l’esperienza individuale, ma stimola anche il gioco collaborativo, incoraggiando la condivisione di idee e la costruzione di narrazioni collettive. L’ambiente si trasforma così in un vero e proprio laboratorio di creatività, dove ogni elemento diventa uno strumento di scoperta e di espressione personale (Galardini, 2022).
Batibōi Lab, un nuovo luogo di secondo welfare
Dal 2020, tutti i venerdì pomeriggio, la Gallery ha ospitato laboratori gratuiti. Il successo dell’iniziativa ha portato alla necessità di ampliare gli spazi dedicati alla creatività. Per rispondere a questa crescente domanda, il 20 giugno 2024 è stato inaugurato Batibōi Lab, un nuovo ambiente dedicato alla sperimentazione artistica situato a breve distanza dalla Gallery e collegato ad essa tramite un passaggio interno. Il laboratorio, ospitato in un ex deposito comunale ristrutturato, è stato pensato per offrire uno spazio accogliente e stimolante, caratterizzato da ampie vetrate che favoriscono la luminosità e il contatto con l’esterno.
Oltre alle attività per bambini e ragazzi, Batibōi Lab si distingue per la collaborazione con altre cooperative sociali del territorio, come GSH, Casa Sebastiano e Aquilone, che operano a favore di persone fragili o con disabilità. Questa apertura conferma l’impegno del progetto nel promuovere una cultura dell’accessibilità e dell’inclusione. Un’ulteriore iniziativa che rafforza il ruolo di Batibōi come laboratorio di welfare culturale è “Aperilab”, un ciclo di incontri aperti a tutta la cittadinanza, per sperimentare tecniche e linguaggi artistici in un contesto conviviale e relazionale, arricchito dalla degustazione di prodotti della tradizione trentina.
La cultura come leva di sviluppo territoriale
Ad avviso di chi scrive, Batibōi Gallery dimostra come il welfare culturale possa tradursi in un modello concreto di sviluppo territoriale, capace di generare valore per la comunità attraverso la cultura. Un’esperienza che aiuta a comprendere come investire in spazi di creatività e apprendimento inclusivo non solo amplia le opportunità di accesso alla cultura, ma favorisce anche il senso di appartenenza e coesione sociale.
Riferimenti bibliografici
- VV. (2020), Batiboi Gallery, l’arte incontra la pedagogia. La Coccinella, 15 ottobre 2020 (consultato il 23 marzo 2025).
- Cicerchia, A. (2021), Che cosa muove la cultura. Impatti, misure e racconti tra economia e immaginario, Milano, Editrice Bibliografica.
- Fazzi, L. (2019), Costruire l’innovazione nelle imprese sociali e nel terzo settore, Milano, FrancoAngeli.
- Galardini, A. L. (2022), Perché avvicinare i bambini e i ragazzi ai linguaggi dell’arte, Batiboi Magazine, La Coccinella.
- Gariboldi, A. (2023). La partecipazione culturale tra nuovi paradigmi. Economia della Cultura, Fascicolo Speciale, marzo 2023.
- Maino, F. (2023). Costruire l’innovazione nelle imprese sociali e nel terzo settore. Economia della Cultura, Fascicolo Speciale, marzo 2023.
- Maino, F. e Maino, G. (2023). Welfare culturale e biblioteche: quando territorio e innovazione generano sinergie tra sociale e cultura. Milano: FrancoAngeli.
- Maino G. (2025), Promettenti intrecci di welfare socio-culturale, Impresa Sociale, numero 1/2025.
- Rigoni, E. e Scalera, A. (2023). Il welfare di comunità e il welfare culturale. Welfare e Ergonomia.
- Sacco, P. (2023). Cultura e salute: un percorso in quattro mosse. Economia della Cultura, Fascicolo Speciale, marzo 2023.
- Vincenzi, G. (2022), L’arte che crea relazioni, Monitor, 17 novembre 2022 (consultato il 23 marzo 2025).
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