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Leggo con un certo stupore dell’improvviso interesse dei consiglieri Napoli e Galella al progetto PNRR di riqualificazione del borgo di Monticchio, un progetto importante che potrebbe dare in prospettiva all’area del Vulture-Melfese un notevole sviluppo turistico ed economico, grazie alla riqualificazione del borgo e agli attrattori previsti nella zona dei due laghi.
Sono stupito perché questa “folgorazione sulla via di Damasco” si manifesta a distanza di oltre due anni dall’approvazione del progetto da parte della Regione e ora, nel mentre sono in atto le fasi conclusive (scadenza prevista giugno 2026) i “fratellini lucani” si svegliano e si attivano per “controllare”.
Mi chiedo: qual è il loro reale intento?
Se, come “ufficialmente” affermano, è quello di “vigilare”, mi sembra del tutto evidente sia fuori tempo massimo, visto che il progetto, anche con le sue fisiologiche varianti, ha avuto l’avvallo di Ministero e Regione, che sono organi di controllo quotidiano dell’iter progettuale, che ha delle scadenze prefissate.
Sorge, invece, il dubbio che i consiglieri Napoli e Galella, parlino a “nuora perché suocera intenda” ed indossino la momentanea veste di oppositori interni alla maggioranza che sostiene il Presidente Bardi per raggiungere nuovi equilibri di potere e di sottogoverno.
Oggi dicono di interessarsi per vigilare, ma si può bloccare un treno quando è in piena corsa e sta arrivando a destinazione?
A questo punto il sospetto viene spontaneo, perché non l’hanno fatto prima e si ricordano solo adesso, fuori tempo massimo? Oltretutto, se avevano dei dubbi o volevano maggiori chiarimenti perché non li hanno chiesti al Sindaco di Rionero in quanto Comune capofila o se preferivano all’Assessore regionale con delega al PNRR, che si chiama Cosimo Latronico ed appartiene al loro stesso partito, Fratelli d’Italia?
Cari colleghi Napoli e Galella, se volete davvero contribuire alla realizzazione del progetto, mettetevi al fianco di chi, con impegno e dedizione, lo sta portando avanti e cercate anche Voi di agevolarne l’iter individuando, insieme agli altri soggetti preposti, le ulteriori forme di sostegno che la Regione può fornire.
Altro che le pretestuose richieste di lumi, trasparenza, controllo!
Considerato che manca un anno alla scadenza definitiva del progetto di Monticchio, chiedere di fermare il treno in questo momento, quando è in piena corsa ad alta velocità, rischia seriamente di farlo deragliare e non rappresenta un atto di responsabilità istituzionale.
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