Ecco perché il venture capital è così poco sviluppato in Italia


Roma, 21 apr. (askanews) – Nel triennio 2021-23 gli investimenti nel mercato del venture capital italiano sono stati appena un quinto di quelli di Francia e Germania. E’ quanto rileva uno studio, intitolato “Il mercato italiano del venture capital”, pubblicato dalla Banca d’Italia nella collana “Questioni di Economia e Finanza”.

Le ragioni di questo divario derivano principalmente da tre caratteristiche del mercato italiano: il numero di progetti innovativi che danno vita a start up è relativamente basso, il settore dei fondi di venture capital è poco sviluppato e le difficoltà nella fase di uscita dagli investimenti sono elevate.

Secondo l’analisi, è importante che le iniziative a sostegno della crescita del mercato agiscano sugli ostacoli individuati nelle diverse fasi di sviluppo delle start up.

Il lavoro descrive le principali caratteristiche e la recente evoluzione del mercato del venture capital in Italia, un importante segmento del sistema finanziario volto a favorire la nascita e lo sviluppo di imprese con elevato potenziale di crescita (start up).

Nello studio, una ventina di pagine e pubblicato in lingua inglese, si discutono, in particolare, le possibili cause del suo minore sviluppo rispetto agli altri principali paesi dell’area dell’euro e le iniziative in corso per sostenerne la crescita, anche a livello europeo.



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