FIM e Dorna analizzano l’impatto del Motorsport


Nel mondo moderno, la sostenibilità è diventata una delle sfide più urgenti per tutti, compreso il settore sportivo. In questo contesto, la FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo) e la Dorna, il promotore del campionato mondiale di MotoGP, hanno avviato un importante progetto per analizzare e ridurre l’impatto ambientale legato agli eventi di motociclismo. L’obiettivo di questo studio è comprendere meglio il carbon footprint, ovvero la quantità di gas serra emessi durante un’intera stagione di gare e sviluppare strategie per ridurre questo impatto.

Il carbon footprint nel motorsport

Il motorsport, e in particolare la MotoGP, è un settore che inevitabilmente comporta un notevole impatto ambientale. Le moto da corsa, con i loro potenti motori a combustione, i trasporti dei veicoli, l’allestimento delle infrastrutture per le gare e l’uso di materiali ad alta intensità energetica, sono tutte attività che contribuiscono a un’impronta di carbonio significativa. La FIM e la Dorna, consapevoli di questa problematica, hanno deciso di intraprendere un’analisi approfondita per quantificare il carbon footprint associato agli eventi di MotoGP.

Lo studio condotto dalle due organizzazioni ha preso in considerazione diversi fattori: i trasporti dei team e delle attrezzature, l’energia utilizzata per le gare, la gestione dei rifiuti, le infrastrutture necessarie per ospitare le competizioni e la logistica legata all’organizzazione degli eventi. Grazie a una metodologia scientifica, è stato possibile stimare con maggiore precisione la quantità di CO2 emessa durante una stagione di gare. Questo studio ha l’obiettivo di fornire una base solida per definire politiche di sostenibilità per il futuro e orientare il settore verso pratiche più ecologiche.

Un passo verso la sostenibilità

Una volta ottenuti i dati sull’impronta di carbonio, la FIM e la Dorna si sono concentrate su come ridurre l’impatto ambientale delle gare. Questo impegno verso la sostenibilità si traduce in azioni concrete che vanno dalla riduzione delle emissioni di CO2 all’adozione di tecnologie più verdi. Ad esempio, uno degli aspetti più rilevanti su cui entrambe le organizzazioni si stanno concentrando riguarda i trasporti. L’emissione di gas serra derivante dai trasporti, che coinvolgono migliaia di persone e attrezzature per ogni gara, è una delle voci più alte nel calcolo del carbon footprint.

Per ridurre queste emissioni, la FIM e la Dorna stanno esplorando diverse soluzioni, come l’utilizzo di veicoli elettrici per il trasporto dei team e dei materiali, l’ottimizzazione delle rotte per ridurre il numero di trasporti necessari e la promozione di pratiche di carpooling tra i membri del team. Inoltre, viene incoraggiato l’uso di tecnologie che permettano di ridurre i consumi energetici, come l’impiego di energie rinnovabili per l’alimentazione delle strutture e dei circuiti.

Un altro aspetto importante riguarda la gestione dei rifiuti durante le competizioni. L’organizzazione di eventi sportivi di alto livello comporta una produzione significativa di rifiuti, tra cui plastica, materiali di consumo e componenti elettronici. La Dorna e la FIM hanno introdotto politiche di riduzione e riciclo dei rifiuti, cercando di minimizzare l’uso di materiali monouso e promuovendo il riutilizzo degli oggetti e delle attrezzature. Queste azioni vanno in linea con l’idea di promuovere una economia circolare, in cui il ciclo di vita dei prodotti viene ottimizzato per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Anche la Formula 1 si sta muovendo in direzione simile, con un crescente impegno verso la sostenibilità. La FIA, insieme ai team di F1, ha avviato diversi progetti per ridurre l’impronta di carbonio del campionato. L’introduzione di motori ibridi, che combinano l’uso di carburante con sistemi di recupero dell’energia, è uno degli esempi più noti di come la F1 stia cercando di ridurre le proprie emissioni. Inoltre, la Formula 1 ha adottato l’obiettivo di diventare completamente carbon neutral entro il 2030, attraverso una serie di iniziative che includono l’efficienza energetica, la promozione di carburanti sostenibili e il miglioramento della logistica per ridurre le emissioni dei trasporti.

Il futuro della MotoGP e la sfida della sostenibilità

Guardando al futuro, la FIM e la Dorna si sono impegnate a ridurre progressivamente l’impronta di carbonio del campionato MotoGP, con l’obiettivo di rendere il campionato neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2 entro il 2030. Questo traguardo ambizioso richiede un impegno continuo e la collaborazione tra tutte le parti coinvolte: dai team alle aziende partner, fino ai circuiti che ospitano gli eventi. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario investire in tecnologie innovative e promuovere una cultura della sostenibilità tra i fan e i partecipanti.

Inoltre, la MotoGP, come vetrina globale del motorsport, ha la possibilità di sensibilizzare il pubblico sui temi ambientali. Le azioni intraprese per ridurre il carbon footprint potrebbero avere un effetto positivo anche su altri sport motoristici e sull’intera industria dell’automobilismo, incoraggiando l’adozione di pratiche sostenibili in altri ambiti. Non solo si tratterebbe di un miglioramento per l’ambiente, ma anche di una mossa strategica per mantenere l’industria rilevante e al passo con le crescenti aspettative dei consumatori e degli spettatori, sempre più attenti ai temi della sostenibilità.

In conclusione, lo studio condotto dalla FIM e dalla Dorna sul carbon footprint è solo il primo passo verso un futuro più sostenibile per la MotoGP. Sebbene i risultati iniziali mostrino l’entità dell’impatto ambientale del motorsport, l’impegno costante delle organizzazioni coinvolte e l’adozione di soluzioni innovative potrebbero trasformare radicalmente il panorama delle corse motociclistiche, rendendole più verdi, più responsabili e più in sintonia con le necessità del nostro pianeta.



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