Gelate notturne, allarme per agricoltori e frutticoltori: in azione i “ventoloni” antibrina, che tanti residenti scambiano per elicotteri


MODENA. Allarme nelle campagne per la gelata nella notte del 18 marzo e nelle prime ore del mattino di oggi, mercoledì 19 marzo. La temperatura è scesa sotto lo zero quando pesche e soprattutto albicocche sono in piena fioritura, una fase delicata per i frutti. Il rischio è che siano stati compromessi molti fiori con un conseguente calo produttivo.

I “ventoloni” antibrina in azione

«Chi è dotato di mezzi antibrina ha fatto partire i cosiddetti “ventoloni” – spiega Alberto Notari, presidente di Cia Emilia Centro – ovvero pale sistemate nei campi che rimuovono gli strati d’aria più bassi, quindi più  freddi, per mantenere la temperatura più alta e impedire l’allessamento dei fiori. Anche gli impianti di microirrigazione sotto chioma sono utili e l’acqua, con le temperature sotto zero, si congela attorno al fiore proteggendolo». Le centraline hanno registrato punte di meno 3 gradi per lungo tempo in diverse parte della provincia. «I “ventoloni” sono entrati in funzione questa notte – spiega Fabrizio Fregni, frutticoltore di Nonantola – e mi auguro che abbia evitato i danni da gelate. Ormai tutti gli anni assistiamo allo stesso fenomeno e senza questi accorgimenti, peraltro molto costosi, si rendono necessari per salvare il prodotto. Poi fino a dopo Pasqua il rischio gelate rimane».

Quel rumore che sembra di un elicottero

Come funzionano i “ventoloni” antibrina lo stanno iniziando a scoprire anche molti residenti nelle campagne emiliane e modenesi. Non a caso, proprio la scorsa notte, sui social è partito un tam-tam di messaggi soprattutto nella zona di Nonantola: «Perché c’è un elicottero che continua a girare sopra di noi?», si sono chiesti in tanti. Risposta semplice: non si trattava di un elicottero, ma proprio dei mezzi antibrina in azione contro le gelate notturne, il sistema più avanzato che hanno gli agricoltori per preservare le coltivazioni dalle gelate notturne.

L’intervento dell’assessore regionale

Oltre 4 milioni di euro già messi a bando nella nuova programmazione dello Sviluppo rurale, in grado di generare investimenti potenziali sul territorio per circa 6 milioni. Ai quali si aggiunge un recente ulteriore bando da 1,4 milioni. Sono i fondi messi in campo dalla Regione Emilia Romagna a favore degli agricoltori e delle imprese agricole per contrastare le gelate, come quelle improvvise di queste notti in Emilia Romagna. Un impegno che arriva da lontano: nel Programma di Sviluppo rurale precedente le risorse impegnate in questo senso avevano superato i 24 milioni di euro, divisi in 3 bandi (nel 2020, 2021 e 2023), che hanno generato investimenti sul territorio in impianti antibrina per quasi 35 milioni di euro. «I cambiamenti climatici in atto e l’imprevedibilità di questa stagione, che alterna giornate di sole a temperature notturne molto basse, mettono a rischio la tenuta di molti impianti frutticoli – spiega l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi –. Ma grazie ai sistemi antibrina, finanziati con i fondi dello Sviluppo Rurale, le imprese possono difendere i propri impianti dalle gelate e attivare forme di protezione necessarie a salvare la frutta in campo nei mesi a venire. Abbiamo già investito nel complesso più di 30 milioni di euro – ricorda Mammi – e continueremo a farlo se ci sarà richiesto. Oltre alla ricerca, operata in collaborazione con università, imprese e centri specializzati per individuare specie varietali sempre più resilienti, e all’attivazione delle tutele assicurative, la difesa meccanica rimane una buona soluzione per proteggere le produzioni», conclude l’assessore.



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